25 anni fa, mi aggiravo al ROMICS, festival del fumetto che si faceva già con successo a Roma. Ero un giovane autore esordiente. Collaboravo con editori che ora non ci sono più e mi preparavo a iniziare il mio apprendistato nello studio di Luigi Piccatto. Tra le novità della manifestazione, spiccava la presentazione di un nuovo fumetto pubblicato da BONELLI Editore: BRENDON.
Alla presentazione tra il folto pubblico c’ero anche io. Ricordo che già ci conoscevamo con Claudio Chiaverotti, l’ideatore del personaggio, il quale come mi vide, mi accolse tra il pubblico con un cenno delle mano facendomi molto piacere. Anche se non ero ancora parte del progetto, ( sarebbero passati ben altri cinque anni prima del mio esordio sulle pagine di BRENDON) forse in quel saluto c’era già una promessa o forse solamente ci eravamo riconosciuti come torinesi a Roma.
Alla presentazione si parlò del personaggio e del suo mondo. Un mondo post-apocalittico, segnato da devastazioni globali, con personaggi al limite della sopravvivenza. Mi sembrò terribile ma anche molto credibile e spaventosamente reale. Claudio dopo tanti incubi addomesticati sulle pagine di Dylan Dog, aveva lasciato andare la sua fantasia e quel nuovo mondo da piaga biblica, sembrava già chiamarmi.
A distanza di tanti anni, dopo aver disegnato quasi duemila pagine per Brendon, posso dire che ci sono finito dentro con tutti i piedi e ho cercato di dare il meglio sulle sceneggiature che Claudio ha negli anni sfornato per me. Inevitabile quindi non celebrare quel lontano Giugno 1998, così importante per la mia carriera. Per questo ho scelto un colore un po’ malinconico, come il blu per ambientare questo omaggio all’eroe ancora e sempre vivo. BUONA VITA, a Brendon D’Arkness e ai suoi lettori!!!